da patuzmn » 5 gen 2012, 17:57
da n/a » 5 gen 2012, 18:10
Messaggio di patuzmn
-sulla questione del tiraggio: da quello che ho capito per permettere alla locomotiva di produrre più vapore in relazione al suo utilizzo, il vapore utilizzato dagli stantuffi viene in parte rimandato alla camera a fumo "portandosi via" attraverso il camino i gas di scarico, questo comporta il "tiraggio" dalla caldaia e la conseguente produzione di vapore. come mai ciò avviene? cioè: se i gas e il vapore esausto liberano la camera a fumo, attirano nuovo vapore dalla caldai? |
da AndrE656 » 5 gen 2012, 20:09
Messaggio di patuzmn
-sulla questione del tiraggio: da quello che ho capito per permettere alla locomotiva di produrre più vapore in relazione al suo utilizzo, il vapore utilizzato dagli stantuffi viene in parte rimandato alla camera a fumo "portandosi via" attraverso il camino i gas di scarico, questo comporta il "tiraggio" dalla caldaia e la conseguente produzione di vapore. come mai ciò avviene? cioè: se i gas e il vapore esausto liberano la camera a fumo, attirano nuovo vapore dalla caldai? -ed infine, a proposito degli iniettori, qual'è il rapporto tra velocità e pressione? perchè all'aumentare dalle velocità la pressione diminuise e viceversa? |
da patuzmn » 5 gen 2012, 20:26
poco vapore, poca velocità |
da AndrE656 » 5 gen 2012, 20:30
da AndrE656 » 5 gen 2012, 20:45
da patuzmn » 5 gen 2012, 21:01
da RobitailleFan » 5 gen 2012, 21:18
da AndrE656 » 5 gen 2012, 21:36
da patuzmn » 5 gen 2012, 22:10
il surriscaldamento del vapore. E' infatti noto che la temperatura e la pressione di un fluido sono legate fra loro: di conseguenza, [b]data la pressione, non è possibile alzare ulteriormente la temperatura del vapore saturo, cioè del fluido "bifase" costituito da acqua e vapore, che è appunto presente in caldaia.[/b]
Se però, anziché portare direttamente ai cilindri il vapore prelevato dal duomo, gli si fa percorrere una serpentina di condotti, infilati nei tubi bollitori della caldaia, esso può aumentare la propria temperatura, cioè "surriscaldarsi", dal momento che ora non è più in contatto con l'acqua della caldaia. Il surriscaldatore, costituito da quei condotti, permette dunque di far crescere la temperatura del vapore dai 200°C del punto di saturazione a oltre 300°C (per caldaie a 12 bar), rendendo disponibile una maggiore quantità di energia per il motore, senza gli oneri costruttivi legati a un aumento della pressione; anche il rendimento termodinamico migliora, data la maggiore differenza tra le temperature estreme del ciclo di lavoro. |
da renzo428 » 6 gen 2012, 0:59
da patuzmn » 6 gen 2012, 12:07