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Era da tempo che mi ero ripromesso di documentarmi e aggiornarmi sul tema delle segnalazioni e della gestione del traffico ferroviario. Facendo ricerche in internet è saltato fuori di tutto ovviamente, ma quello che mi ha più incuriosito sono state alcune informazioni reperite su wikipedia riguardo gli albori delle ferrovie e su come venivano gestiti i treni in un'epoca in cui esistevano solo le lampade a gas e il telegrafo doveva ancora essere inventato, parliamo della prima metà dell'800.
Ho trovato simpatiche e originali tali informazioni ed ho pensato di condividere come se facessimo due chiacchiere per una facile e dilettevole lettura, a chi interessa ovviamente si possono trovare le informazoni complete facendo una ricerca su wikipedia.
In pratica prima dei sistemi a blocco telefonico esisteva il blocco telegrafico, facilmente intuibile che le informazioni venivano scambiate tra stazioni tramite il telegrafo e l'alfabeto Morse. Mi sono domandato e prima del telegrafo come facevano?
Esisteva un sistema che veniva chiamato "blocco a bastone pilota".
Riporto qui paro paro quanto preso da wikipedia :
"Il blocco a bastone pilota è stato un rudimentale e semplice sistema di blocco adottato da varie ferrovie e tranvie del mondo, a partire dalla prima metà del XIX secolo, per garantire l'invio di un solo treno per volta da una stazione all'altra sezione di blocco."
In pratica era una sorta di passaggio del testimone tipo staffetta 4X100 mt piani dell'atletica leggera.
Ma si potevano trovare anche altri sistemi che visti con gli occhi di oggi possono sembrare alquanto originali e farci sorridere.
Interessante, in questo senso, un simpatico racconto di Giuseppe Sacchi che nell'aprile del 1838 compie una "Gita sulla strada di ferro da Parigi a San Germano" in cui racconta il metodo di controllo della via libera adottato da quella "strada ferrata".
« Io non vidi più altro che la luce artificiale delle macchine e dei fanali dei wagon, che rischiaravano tratto tratto gli ottanta guardiani della strada che ritti in piedi a fianco della ruotaja, ravvolti nel loro mantello di lana e coperti di un caschetto metallico, indicavano con una mano sul cuore e l'altra distesa che la via era scevra d'ogni ostacolo. »
(Giuseppe Sacchi, Gita sulla strada di ferro da Parigi a San Germano, in Annali universali di statistica, economia pubblica, storia, viaggi e commercio, Volume Cinquantesimonono, Gennajo, Febbrajo e Marzo 1839. Milano, 1839)
Incidenti si verificavano con una certa frequenza, mitigati dalla lentezza dei treni (basti pensare agli assalti dei banditi a cavallo) e dal relativamente scarso numero di viaggiatori portati da tre o quattro piccole carrozze, massimo trainabile all'epoca. La comunicazione fra le stazioni era impossibile in quanto il treno fu, da quando nacque (la prima utilizzazione commerciale si ebbe dal 27 settembre 1825) e per quasi 20 anni (il primo utilizzo del telegrafo Morse avvenne il 24 maggio 1844), non solo il mezzo di trasporto ma anche il mezzo di comunicazione più veloce che esistesse. Sistemi empirici di controllo della circolazione erano costituiti da uomini a cavallo che precedevano i treni in tratte particolari, torri di avvistamento e segnalazione semaforica.
Non meno originali e con un metodo tutto loro gli americani si regolavano così:
"la tradizione ferroviaria riporta persino che negli Stati Uniti una compagnia ferroviaria avesse costruito una torre posta fra due stazioni. Il treno che vi fosse giunto per primo doveva fermarsi e attendere quello che veniva dalla parte opposta. Il secondo treno avrebbe dovuto retrocedere per portarsi in un altro binario per cedere il passo. Pare che si scatenasse una "corsa alla torre". Poiché nessuno voleva cedere il passo, le discussioni terminavano spesso a colpi di revolver."
P.s. le immagini sono copeertine della famosa "Domenica del Corriere" e non c'entrano nulla, ma le ho messe perchè mi piacevano.