Proseguo con qualche vista dello scenario.
Stazione di Mortara, alcune vedute della stazione a metà mattina di una giornata di inizio primavera di qualche anno fa.
Negli anni '60 e '70 il treno era ancora uno dei mezzi di trasporto più usati dalle famiglie. In quegli anni si andava al mare in treno perché costava meno che andarci in auto, anche tutta la famiglia.
Per alcuni bambini le vacanze duravano veramente tutta l'estate: partivano con le nonne o le mamme se erano casalinghe ed alla sera i babbi li raggiungevano in "villeggiatura" -altra parola ormai dimenticata- per poi partire la mattina dopo per recarsi al lavoro.
Non esistevano le vacanze in luoghi esotici ma quelle a poche decine di chilometri da casa che però duravano due mesi tanto che non vedevi l'ora di tornare a casa.
Per alcuni -per esempio per me- la villeggiatura era trascorrere alcune settimane a casa della nonna materna che abitava lontano e la vedevo solo in estate ed a Natale.
Per molti che erano andati a lavorare su nel nord Italia, il treno significava tornare a casa per rivedere i parenti, i luoghi dove erano nati e ritrovare i sapori dell'infanzia.
Il treno era anche il mezzo per raggiungere la scuola o il lavoro, ed era piacevole in inverno quando il freddo faceva fumare l'alito, trovare rifugio in quelle vetture affollate ma calde.
Ed era piacevole anche quei giorni piovosi che uscivi da casa che era buio e rientravi a casa che era di nuovo buio e il calore delle vetture oltre a scaldarti ti asciugava le scarpe e i pantaloni.
Ricordi di altri tempi, tempi che non torneranno più.
un caro saluto, renzo.