Ciao a tutti ragazzi,
prima di inoltrarci in questa specie di foto racconto, ci tengo a fare a tutti gli auguri di Buon Natale (seppur ormai in grande ritardo) e di Buon Anno nuovo, nella speranza che il 2021 ci porti qualcosa di migliore.
Ad ogni modo, la pubblicazione di qualche nuova foto ferroviaria nella sezione dedicata mi ha portato a riattivarmi un po' sul forum, e sapendo di qualche appassionato di aerei/aviazione anche qui, ho pensato che sarebbe stato bello condividere qualche scatto e momento di vita aeroportuale anche con voi.
Ho lavorato al Marconi di Bologna come agente di rampa per qualche anno, dall'estate 2017 fino al funesto marzo 2020, per poi rimanere lasciato a casa, paradossalmente più per altre ragioni che non la pandemia. Ma purtroppo il mondo dell'handling, al di fuori del lavoro in sè, è abbastanza marcio purtroppo.
[Per chi non sa cosa fa l'agente di rampa, non trattandosi di un impiego molto conosciuto, lascio una spiegazione: è quella persona che fa da tramite fra equipaggio dell'aereo e aerostazione. Gestisce lo sbarco, l'imbarco, comunica con il gate per autorizzare le operazioni passeggeri (inizio imbarco, invio autobus etc),controlla che i bagagli coincidano con quanti ne sono registrati (sì, li conta), che il carico venga effettuato secondo indicazione dell'ufficio bilanciamento e che il piano di carico finale sia aderente a come effetivamente è caricato l'aereo. Inoltre fa l'ispezione esterna subito dopo l'arrivo e prima della partenza per verificare la chiusura corretta delle porte. Esegue anche la manovra di pushback (la spinta dell'aereo), facendo da tramite fra comandante e l'autista del trattore (qualche volta tocca anche correre
) e "autorizza" al comandante la messa in moto]
Tengo a sottolineare che le foto sono state tutte scattate in condizioni di piena sicurezza e con 8000 occhi aperti.
[Disclaimer: nessun aereo è stato maltrattato o ha fatto ritardo a causa delle mie fotografie
]
Le foto saranno in ordine di caricamento su Flickr, a partire dalle più vecchie.
Le prime foto arrivano da luglio 2018.
Blue Panorama ci prova con la CinaB763 BV by
Enrico Bonaga, su Flickr
Bv76 2 Lambo by
Enrico Bonaga, su Flickr
Il 16 luglio 2018 inizia un servizio charter diretto con la Cina, destinato a portare turisti cinesi in Italia.
In un momento di pausa, vado a vedere il primo arrivo del 767 (EI-GEP, un 30enne acquisito apposta per queste 60 rotazioni annunciate, di cui poi ne sono state effettuate "addirittura" 3), aspettandomi il "water cannon", saluto destinato all'arrivo di voli/compagnie/aerei nuovi. Ma ahimè nisba.
L'accoglienza fu un comitato in pompa magna e la Lamborghini, per la quale BLQ è famoso in tutto il mondo degli appassionati (spesso mi capitava di crew che si lamentavano di non averla avuta all' "accoglienza" all'arrivo o che chiedevano di averla sottobordo per far le classiche foto di rito) lasciata in bella vista dei passeggeri (con fatica dei colleghi addetti a quel volo a farli salire sui bus).
3 rotazioni poi non senza problemi. Uno dei primi voli ha dovuto lasciare a terra bagagli per via dell'eccessivo peso al decollo utilizzando una determinata pista, un altro dopo un inconveniente al decollo è volato fino a Mosca per fare consumo carburante (quei 767 non hanno il "fuel dump", il sistema di scarico d'emergenza) per poi tornare a Milano, dove ha sede l'assistenza tecnica di BV. Non sono certo di questo, ma alcune fonti hanno riportato il fatto che i poveri passeggeri siano stati lasciati in albergo a Malpensa per 3 giorni, prima che un nuovo volo fosse organizzato.
Da qui ad altre divergenze fra compagnia aerea e tour operator hanno poi portato all'infelice stop dei voli.
Il Boeing 757: un design inconfondibileB757 DHL 4 by
Enrico Bonaga, su Flickr
B757 DHL 3 by
Enrico Bonaga, su Flickr
Sempre più raro da vedere nei cieli europei, sempre più raro da vedere di giorno (almeno a BLQ), ancora più raro che si guasti e che venga trainato in uno stand che non è il suo e con condizioni di luce migliori. Lo stand in questione è infatti destinato all'uso da parte di aerei più grossi o charter cargo, che non hanno una piazzola assegnata nella vera e propria zona cargo, localizzata esattamente dall'altra parte del piazzale.
Il guasto di questo aereo ha reso necessario liberare la piazzola cargo per gli altri voli, ed è stato riposizionato qua in attesa delle riparazioni. Inoltre questo parcheggio si trova molto più vicino al luogo dove si effettuano le prove motori, rendendo dunque il traino molto più breve e un minore tempo di occupazione delle taxiway.
Fortunatamente, vista la miglior posizione son riuscito a portare a casa delle foto con una bella luce.
Trovo il 757 un aereo elegantissimo e molto sottovalutato. Sottile, alto, e con un muso dalla "faccia" accattivante. E' veramente un peccato sia sempre più difficile da vedere, ne sono rimasti quasi ormai solo nella versione cargo.
Un ciccione fuori programmaAN124 Profilo sinistro by
Enrico Bonaga, su Flickr
AN124 ala sinistra by
Enrico Bonaga, su Flickr
AN124 Muso frontale by
Enrico Bonaga, su Flickr
AN124 Carrello Sinistro by
Enrico Bonaga, su Flickr
AN124 carroponte 1 by
Enrico Bonaga, su Flickr
AN124 muso aperto ancora una vlta by
Enrico Bonaga, su Flickr
Oh-oh by
Enrico Bonaga, su Flickr
AN124 push by
Enrico Bonaga, su Flickr
Se di norma l'Antonov 124 Ruslan viene per caricare elicotteri, come avevo spiegato in una discussione dedicata qualche anno fa, stavolta non è stato così. Ottobre 2018, a distanza di 9 anni dal precedente volo senza elicotteri, è giunto dirottato da Roma in quanto a Fiumicino vi era una delegazione estera che aveva occupato con i propri aerei la zona destinata a questo gigante. Il carico era una antenna per una piattaforma petrolifera (o qualcosa del genere) diretta niente popò di meno che ad Houston. Il carico era bello grosso, sono state caricate centinaia di piccole casse che hanno riempito completamente la stiva. Il peso non lo ricordo di preciso, ma ricordo che non andava molto lontano dal massimo carico dell'aereo. Eravamo fra le 80 e 90 tonnellate. Non a caso ha effettuato 3 scali prima di arrivare a destinazione.
La fortuna è che la lentezza delle operazioni, e il fatto che stessero utilizzando solo il portellone anteriore (tutto il contrario degli elicotteri, dove vi sono militari intorno e grande fermento nelle operazioni, sia sul portello anteriore che quello posteriore) mi hanno permesso di poter fare, sempre in momenti di pausa, un bel servizio fotografico al gigante.
Apro parentesi sulle pause: il lavoro della rampa, almeno dove lavoravo, mi piaceva perché dava una certa autonomia. Nei giorni in cui il traffico non era esagerato, come appunto nel periodo di ottobre, ci si gestiva autonomamente (salvo ovvie necessità operative urgenti, ma per quelle ognuna di noi "rampe" era dotata di radio personale): una volta preso atto dei voli assegnati del giorno ci si regolava di conseguenza. Un esempio totalmente a caso è un turno che inizia alle 10 e finisce alle 16: 3 voli assegnati, uno che parte alle 11, quello dopo alle 13 e uno alle 15.30. Se il volo delle 11 parte in orario, una volta terminate le pratiche di ufficio (10-15 minuti) si ha almeno mezz'ora libera prima di doversi occupare del volo successivo. Quella mezz'ora è utilizzata come piccola pausa e subito dopo per dare una mano con l'ufficio, un aiuto ai colleghi, oppure si espletavano mansioni accessorie o comunque non urgenti. Ma in certi casi, quando il tempo a disposizione è maggiore, e veramente non c'è nulla da fare per lunghi momenti (intendo anche 2 o 3 ore di vuoto), che d'inverno non mancano, il tempo per fare qualche foto c'è.
Tornando al ciccio, nel "servizio fotografico" si vedono quasi tutte le sue "features": il carrello "pieghevole", il gigantesco portellone anteriore con la rampa di carico, quello posteriore con un enorme carroponte, le ali mostruose e i potenti motori Ivchenko-Progress D18-T.
Ah, e la parte più bella è stata poter assistere al pushback dal trattore. Con tanto di inquadratura un po' particolare. (Da qualche parte ho il video)
Ovviamente un mese dopo è tornato per gli elicotteriAN124 4 by
Enrico Bonaga, su Flickr
Momenti di ordinario lavoroRyanair by
Enrico Bonaga, su Flickr
code by
Enrico Bonaga, su Flickr
Sunrise B738 Ryanair B738 by
Enrico Bonaga, su Flickr
La stragrande maggioranza delle foto ovviamente non derivano da momenti di pausa, ma in momenti di lavoro "morto": capita quando sei al posto giusto, al momento giusto, ma devi aspettare.
Perché non solo i passeggeri devono aspettare al gate, ma talvolta anche agli aeroportuali capita di doverlo fare
Nel primo caso, l'equipaggio era appena giunto all'aereo, arrivato dalla loro saletta. Stavo semplicemente aspettando di poter fare un "briefing" con l'equipaggio (tutto ovviamente affrettato a preparare l'aereo), in modo da comunicare il numero di passeggeri previsti, eventuali assistenze e bambini, in modo che poi vadano a preparare le prolunghe per le cinture per gli "infant" (0-2 anni) e soprattutto che mi dessero l'ok per far partire l'autobus dal gate, con i primi passeggeri a bordo.
Ecco, questi momenti di attesa sono ideali per fare quattro scatti.
Questo scatto in particolare mi ha fatto poi riflettere su una cosa: questi sono sostanzialmente tubi di metallo con ali, che noi aeroportuali "impacchettiamo" e "spediamo" in giro per l'Europa ed oltre. A noi sulla carta (salvo alcune destinazioni particolari) non interessa più di tanto la destinazione se è europea e Schenghen, ma a me piace sempre vedere il lato più "girovago" e quando ho un attimo la mente va sempre per un attimo alla destinazione dell'aereo. E' un aspetto che mi piaceva molto di questo lavoro
La seconda foto è, da come si può intuire, un'altra foto di attesa: nel primo pomeriggio è il momento in cui la maggior parte dei velivoli partiti la mattina è rientrato alla base e che fa quindi cambio equipaggio, lasciano il posto al turno del pomeriggio degli equipaggi. E' dunque il momento in cui si può ammirare la maggior parte delle code a terra.
In questo caso sono aiutato dal fatto che è inverno, dunque periodo con minor domanda, e alcuni aerei del turno del pomeriggio invece di andare verso destinazioni estive, rimangono a terra fino al mattino successivo.
Ovviamente il mio volo, la coda in primo piano, partiva.
E questo è il momento in cui si arriva sottobordo con un po' di anticipo, per controllare che piazzola sia a posto, aereo non abbia danni o perdite strane. E quindi si aspetta l'equipaggio che arriva circa 30 minuti prima della partenza.
L'alba della terza foto è invece l'ultima del 2018. Già, perché ovviamente in questo lavoro, come tanti altri, non esistono festività, domeniche, weekend. Il 31 dicembre è come un qualunque altro giorno.
La prima cosa che mi è venuta in mente è stata: "l'ultima alba dell'anno è sempre la più bella". Non so se sia stata la più bella, ma notevole lo era.
Dopotutto, mi dissi, non è poi così male lavorare anche nei festivi.
L'inquadratura particolare racconta un altro aspetto del lavoro: gli assistenti di volo del galley posteriore erano due miei amici, ed avendo io avuto un po' di tempo, ho approfittato per salutarli (e per ripararmi anche un po' dal freddo). Nel momento di uscire, qualche istante prima di iniziare l'imbarco,
ho notato che non sarebbe uscita una foto del tutto male, e ne ho approfittatto cercando una foto un po' più artistica (almeno sulla carta...).
Il fatto di avere a che fare spesso e volentieri con altri ragazzi, soprattutto fra gli equipaggi, più o meno coetanei, mi ha permesso di fare numerose amicizie che si sono poi trascinate ben oltre le recinzioni aeroportuali. E' forse l'aspetto che più ho adorato di questo lavoro (fra i tanti).
Per ora mi fermo qua, scusate la scarna quantità di foto, ma prima di continuare a scrivere altre "storielle" e foto (e ce ne sono tante altre, credetemi) mi piacerebbe sapere se l'idea di presentarvi e di condividere con voi il mio (al momento ex) lavoro può essere di vostro gradimento.
Detto questo, di nuovo tantissimi auguri di Buon Natale e di Buon Anno.